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May 25, 2017
Smart Working e sicurezza sul lavoro: come funziona
Definizione precisa al significato: lo “smart working” si distingue dal “telelavoro” nelle modalità e nei luoghi in cui viene eseguita la prestazione, ovvero in parte nei locali “interni” all'azienda ed in parte all'esterno, utilizzando tutti gli avanzati strumenti e dispositivi di connessione di nuova generazione (smartphone, tablet, pc portatili).
La legge verte sui seguenti punti fondamentali:
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Accordo tra le parti. La costituzione dell’accordo tra lavoratore ed azienda può avvenire sia in caso di contratto già in essere sia in caso di nuova assunzione e può essere rescisso con preavviso unilaterale. Il contratto tra le parti relativo allo smart working dovrà essere scritto e potrà essere sia temporaneo che a tempo indeterminato;
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Trattamento retributivo. Il trattamento retributivo dovrà essere pari a quello dei colleghi che svolgeranno la propria attività sempre in ufficio. Lo smart working continuerà ad avere dei precisi obiettivi ed il lavoratore svolgerà le medesime mansioni per cui non avrebbe senso non garantire il medesimo compenso a meno che non si tratti ovviamente di un part-time;
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Diritto al riposo e alla disconnessione. Anche l’orario di lavoro dovrà rimanere lo stesso. Smart working non significa infatti essere disponibili 24 ore su 24, ma svolgere la propria attività in un orario definito, esattamente come tutti gli altri lavoratori. In tal senso la normativa dovrà disciplinare il lavoro straordinario che potrà essere più difficile da definire ed in particolar modo sarà più complesso averne un controllo da parte del datore di lavoro;
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Sicurezza e salute del lavoratore. Questo è uno dei punti più controversi ed anche quelli che avranno bisogno di una successiva e più precisa regolamentazione. Il datore di lavoro dovrà impegnarsi a consegnare al lavoratore con cadenza annuale, un documento per informare su tutti i possibili rischi ed infortuni, oltre che menzionare tutte quelle che possono essere le malattie professionali. Il lavoratore dovrà impegnarsi a rispettare le normative in materia di salute e sicurezza.
Il tema è piuttosto controverso: come è possibile definire esattamente tutti i rischi connessi all'esecuzione di un’attività in qualunque luogo possibile?
May 24, 2017
7 principi fondamentali per l’elaborazione di un piano di autocontrollo HACCP
1. Identificare ogni pericolo da prevenire, eliminare o ridurre
Si prepara un elenco delle diverse fasi che compongono il processo lavorativo dall’arrivo della materia prima al prodotto finito. Per ognuna di queste fasi vengono descritti i rischi ad esse associate e le misure preventive;
2. Identificare i punti critici di controllo (CCP – Critical Control Points) nelle fasi in cui è possibile prevenire, eliminare o ridurre un rischio
Per ogni rischio riscontrato nelle fasi, si definiscono i CCP, cioè i punti dove il controllo per la sicurezza del prodotto è fondamentale;
3. Definire, per questi punti critici di controllo, i limiti critici che differenziano l’accettabilità dalla inaccettabilità
Trovati i punti critici si stabilisce il limite che fa la differenza tra un prodotto sicuro e un prodotto non sicuro. Questo valore può prendere anche il nome di tolleranza assoluta per il punto critico di controllo;
4. Stabilire e applicare procedure di sorveglianza efficaci nei punti critici di controllo
Si definiscono i criteri per mantenere ciascun CCP entro valori accettabili. Si descrivono inoltre le azioni di controllo da attuare, la loro frequenza e l’associazione alle varie figure di responsabilità.
5. Stabilire azioni correttive se un punto critico non risulta sotto controllo (superamento dei limiti critici stabiliti)
Si pianificano anche azioni e responsabilità in caso di intervento correttivo al superamento dei limiti. In questo caso si parla di implementazione del sistema;
6. Stabilire le procedure da applicare regolarmente per verificare l’effettivo funzionamento delle misure adottate
Per consentire eventuali controlli dell’operatività del sistema, tutti i dati devono essere conservati e le misure correttive devono essere tracciate così da poter dimostrare una produzione di prodotti sicuri;
7. Predisporre documenti e registrazioni adeguati alla natura e alle dimensioni dell’impresa alimentare
Procedure di verifica devono essere sviluppate per mantenere il sistema HACCP e per assicurare che continui a funzionare correttamente.